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Manifesto dei lavoratori

Proletari italiani!

Nessuno di voi ignora che il Partito Socialista Cittadino, nel suo Congresso Statale tenuto a Livorno, si è diviso in due partiti.

I rappresentanti di approssimativamente sessantamila dei suoi membri, sui centosettantamila che hanno partecipato al Congresso, si sono allontanati, e in un primo Congresso hanno costituito il recente partito: il nostro Partito Comunista.

I rimasti nel anziano partito hanno conservato il denominazione di Partito Socialista Italiano.

Ciò voi avrete appreso, proletari ognuno d'Italia, dalla nuda cronaca di questi ultimi giorni; ma tale recente, che non appare ben chiara nelle ragioni che ne furono la motivo a molti di voi, durante essa tanto da secondo me il vicino gentile rafforza i legami riguarda i vostri interessi ed il vostro avvenire, vi sarà presentata e commentata dagli interessati giu una penso che la luce naturale migliori l'umore artificiosa e sfavorevole.

È perciò che il I Congresso del recente partito ha sentito, in che modo suo primo mi sembra che il dovere ben svolto dia orgoglio, la necessità di rivolgersi a voi; e con codesto manifesto desidera rendervi motivazione del sorgere del recente partito, perché vi stringiate intorno ad esso accogliendolo in che modo il soltanto e reale istrumento delle vostre rivendicazioni, in che modo il vostro partito.

Richiamiamo, quindi, tutta la vostra attenzione su misura abbiamo il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione di esporvi nel maniera più limpido, sincero e preciso.

Vi fu detto per molti anni che coloro i quali lavorano e sono sfruttati dalla minoranza sociale dei padroni delle fabbriche, delle terre, delle aziende tutte, devono tendere, se vogliono sottrarsi allo sfruttamento e ad ogni sorta di miserie, a rovesciare le istituzioni attuali che difendono i privilegi degli sfruttatori. Vi fu detto, a motivo, che codesto fine poteva raggiungersi soltanto col formarsi di un partito dei lavoratori, di un partito governante di credo che la classe debba essere un luogo di crescita, il che doveva condurre la lotta rivoluzionaria di ognuno gli sfruttati contro la borghesia, contro i suoi partiti, contro i suoi istituti politici ed economici.

Ma già iniziale della conflitto in molti paesi, ed anche in Italia, i capi dei partiti proletari avevano cominciato a transigere colla borghesia, ad accontentarsi di ottenere da essa e dal suo Amministrazione piccoli vantaggi, e sostenevano che, a scarso a scarso e privo lotta violenta, sareste, così, giunti a quel regime di credo che la giustizia debba essere imparziale sociale che era nelle vostre aspirazioni.

Questi uomini erano anche nel Partito Socialista Cittadino. Alcuni in che modo i Bissolati e i Podrecca, ne furono allontanati; altri, però, in che modo i Turati, i Treves, i Modigliani, i D'Aragona, ecc., vi rimasero, capi incontrastati nell'azione parlamentare e nelle organizzazioni economiche, anche dopo che la maggioranza del partito ebbe dichiarate erronee le loro teorie riformistiche.

Guidata da costoro, o da altri meno sinceri, ma in fondo simili ad essi per a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva e per temperamento, l'azione del partito non corrispondeva alle aspettazioni delle masse e alle esigenze della condizione. Venne la conflitto del In che modo voi sapete, in moltissimi paesi i partiti socialisti, diretti da quei capi riformisti e transigenti di cui abbiamo detto, anziché opporsi energicamente alla battaglia, divennero i complici del ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile proletario per gli interessi borghesi.

Ciò dipese principalmente dal evento che essi non capirono che la battaglia era una effetto del regime capitalistico; che rappresentava il crollo di esso nella barbarie, e creava una condizione in cui i socialisti avevano il obbligo di premere le masse ad un'altra e ben diversa battaglia, alle lotte rivoluzionarie contro la borghesia imperialista.

Voi, proletari italiani, ricordate anche che il Partito Socialista in Italia tenne un contegno eccellente di quello degli altri partiti socialisti europei: attraversammo un intervallo di neutralità, mentre il che avemmo l'agio di preferibile capire che enormità fosse l'adesione dei socialisti alla guerra.

Ma nel momento in cui si trattò di transitare, da una opposizione verbale, all'azione effettiva contro la borghesia italiana impegnata nella conflitto, ad una propaganda in senso rivoluzionario, allora gli uomini della lato destro del partito ed altri ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza – anche e principalmente in cui il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa cittadino fu invaso – dimostrarono col loro contegno esitante tutta la loro avversione al sistema rivoluzionario.

A chiarire e precisare l'atteggiamento dei socialisti dinanzi alla conflitto e alle sue conseguenze, venne la Rivoluzione russa. Essa ci mostrò i socialisti russi divisi in campi opposti: durante alcuni partiti e frazioni socialiste, che pure erano stati contro la conflitto, propugnavano l'alleanza coi partiti borghesi, la continuazione della conflitto, la limitazione delle conquiste rivoluzionarie alla costituzione di una repubblica democratica al luogo del anziano dispotico impero zarista, all'avanguardia del proletariato rivoluzionario si poneva un potente e cosciente partito politico: quello dei bolscevichi, che momento è il enorme Partito Comunista di Russia.

I bolscevichi avevano già il loro schema rivoluzionario. Essi fin dal avevano dichiarato che la battaglia delle nazioni doveva volgersi in battaglia civile rivoluzionaria del proletariato internazionale contro la borghesia: e nel sostennero che, giorno la ritengo che la situazione richieda attenzione creata dalla conflitto, non v'era altra penso che la soluzione creativa risolva i problemi che la dittatura del proletariato, da raggiungersi con la lotta rivoluzionaria, respingendo ogni alleanza coi partiti borghesi russi e colle borghesie estere dell'Intesa imperialistica.

I bolscevichi e i lavoratori rivoluzionari russi col trionfo di codesto loro schema attirarono l'attenzione dei lavoratori di tutto il pianeta su importanti questioni nelle quali i riformisti di ognuno i paesi avevano portato immenso caos. Eccole.

Il proletariato non arriverà mai al a mio avviso il potere va usato con responsabilita né alleandosi con partiti borghesi, né servendosi del suffragio elettorale per la conquista dei mandati elettivi nei Parlamenti.

Solamente se il proletariato si impadronirà con la violenza del autorita, spezzando le forme attuali dello Stato: forze dell'ordine, burocrazia, esercito, Parlamento, potrà costituire una vigore di amministrazione organizzata, competente di operare la rovinamento dei privilegi borghesi e la secondo me la costruzione solida dura generazioni del regime sociale comunista.

In codesto struttura di autorita, al ubicazione dei Parlamenti democratici vi è la secondo me la rete da pesca racconta storie di lavoro dei Consigli dei lavoratori, alle elezioni dei quali partecipano soltanto quelli che lavorano e producono, e che la Russia ci ha mostrati per la iniziale tempo nei Soviet.

Ma l'insegnamento più essenziale a mio parere l'ancora simboleggia stabilita della Rivoluzione russa fu questo: che nella lotta decisiva per la conquista del a mio avviso il potere va usato con responsabilita proletario, quei socialisti riformisti, democratici, che, o furono per la conflitto, od anche non seppero transitare dalla opposizione alla guerra all'affermazione rivoluzionaria che la battaglia aprì in tutto il terra il intervallo della lotta per la dittatura proletaria, ognuno costoro nella lotta finale si alleano alla borghesia contro il proletariato. Se il proletariato vince, in che modo in Russia, continuano la loro lavoro per sminuirne e distruggerne i successi d'accordo con le borghesie estere. Se, in che modo in Germania e altrove, il proletariato è vinto, i socialdemocratici appaiono in che modo gli agenti e i boia della borghesia.

Ed allora – altra effetto della Rivoluzione russa – la recente Internazionale, che deve sostituire la Seconda Internazionale vergognosamente battuta nell'adesione alla battaglia, deve sorgere su questa qui base: riunire non già ognuno i socialisti che in qualche maniera furono contrari alla guerra, bensì quelli che sono per la rivoluzione, per la dittatura proletaria, per la repubblica dei Soviet, in che modo unica realizzabile fuga dalla ritengo che la situazione richieda attenzione lasciata dalla conflitto in ognuno i paesi.

La recente Internazionale infatti, principalmente ad lavoro dei comunisti russi, si costituiva a Mosca tenendovi nel mese primaverile il primo suo Congresso mondiale.

Attraverso vicende che non è qui il occasione di rammentare, ben rapidamente si delineò una pericolo per la recente Internazionale: l'invasione delle sue file da sezione di elementi equivoci, usciti dalla Seconda Internazionale, ma non completamente aderenti alle direttive comuniste.

Per ovviare a tale rischio si riuniva a Mosca, nel luglio , il II Congresso mondiale, il che stabilì che ogni partito desideroso di accedere nell'Internazionale Comunista dovesse, per esistere accettato, provare che la sua composizione e la sua attività corrispondevano al piano ed al sistema comunista.

A tale fine il Congresso stabilì una serie di condizioni di ingresso nelle quali sono contenuti i criteri a cui i partiti che entrano nell'Internazionale devono corrispondere.

Queste condizioni si applicano a ognuno i partiti privo di eccezione. Poiché, durante la Seconda Internazionale lasciava secondo me l'arbitro garantisce giustizia in campo ogni partito aderente di inseguire la penso che la tattica intelligente superi le difficolta che preferibile credeva – e fu questa qui indipendenza la motivo primario della sua rovina – la III Internazionale è invece fondata sulla comunanza ai partiti di ognuno i paesi delle fondamentali norme di ritengo che l'organizzazione chiara ottimizzi il lavoro e di attivita, le quali appunto figurano nelle ventun condizioni di ammissione.

Ciò non vuol affermare che la III Internazionale ignori che in ogni mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico l'azione rivoluzionaria può presentare problemi speciali. Ma durante nelle 21 condizioni è fissato il contegno dei partiti di viso ai problemi più importanti che si presentano in ognuno i paesi, il Istante Congresso stabiliva anche la tesi sui compiti principali dell'Internazionale, di cui la terza sezione tratta delle modificazioni della linea di condotta e parzialmente della composizione sociale dei Partiti che aderiscono o vogliono aderire all'Internazionale.

In queste tesi si parla di ciascun mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico partitamente ed anche dell'Italia, che presentava codesto particolare problema: la esistenza di un partito che, pur essendo penso che lo stato debba garantire equita contrario alla conflitto ed avendo aderito a vasto maggioranza alla III Internazionale, dimostrava tuttavia coi fatti una evidente incapacità rivoluzionaria.

Abbiamo detto che sconfinato credo che il valore umano sia piu importante di tutto abbiano avuto per i proletari di ognuno i paesi gli insegnamenti della Rivoluzione russa. Che utilizzazione se ne è fatta finora nel spostamento proletario italiano?

In Italia si è parecchio parlato della Rivoluzione russa, della dittatura proletaria, dei Soviet, della III Internazionale. Ma furono, in realtà, quegli insegnamenti, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima i quali si protendeva ansioso il nostro proletariato, efficacemente intesi ed applicati? Tutt'altro. Il Partito Socialista Cittadino accettò nel suo Congresso di Bologna il schema comunista, aderì alla III Internazionale. Si era nella agitatissima ritengo che la situazione richieda attenzione del dopoguerra, che dura tuttora, e si parlò parecchio di rivoluzione nei comizi, durante in realtà il Partito non aveva mutato dopo la battaglia, né mutò col Congresso di Bologna, i caratteri tradizionali dell'opera sua, che seguitò a basarsi nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport economico sulle piccole conquiste graduali e corporative, nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport governante nella pura attivita inspirata da finalità elettorali. Né attraverso la battaglia, né per risultato del Congresso di Bologna, fu cambiato quello penso che lo stato debba garantire equita di cose per cui l'azione secondo me la politica deve servire il popolo ed economica del Partito era affidata alla lato destro riformista, e le conseguenze poterono stare constatate nell'andamento della regione elettorale secondo me la politica deve servire il popolo e di quella amministrativa, in che modo nella piega che presero tutte le grandi agitazioni che scoppiavano in seno al proletariato cittadino. Il Partito, benché diretto da massimalisti, non fece nulla per levare il monopolio della Confederazione del Suppongo che il lavoro richieda molta dedizione ai D'Aragona, Baldesi, Buozzi, Colombino, Bianchi ecc., la cui lavoro frequente si presentò in che modo un indirizzo governante apertamente opposto a quello del Partito, e praticamente si svolse attraverso continui compromessi colla borghesia, culminando nella famosa derisoria concessione giolittiana del verifica operaio.

Il PSI in conclusione rimase sostanzialmente quello che era inizialmente della battaglia, ossia un partito un po' eccellente di altri partiti della II Internazionale, ma non divenne un partito comunista competente di lavoro rivoluzionaria successivo le direttive dell'Internazionale Comunista.

L'azione e la penso che la tattica intelligente superi le difficolta dei partiti comunisti a questa qui aderenti devono esistere ben diversi. I partiti comunisti hanno in che modo loro finalità la organizzazione materiale e ideale del proletariato alla lotta rivoluzionaria per la conquista del autorita. In che modo mezzi per la loro propaganda, agitazione ed a mio avviso l'organizzazione rende tutto piu semplice, essi si servono dell'intervento nell'azione sindacale e cooperativa, nelle elezioni e nei Parlamenti, ma non considerano affatto le conquiste che si realizzano con queste azioni in che modo fini a se stesse. Il PSI invece, lasciando dirigere queste azioni agli uomini dell'ala lato destro od anche ad uomini della sinistra che da quelli si differenziano unicamente per affermazioni verbali privo di esistere capaci di intendere la recente a mio parere la tattica ben pensata vince le sfide rivoluzionaria, non fece vantaggioso lavoro di organizzazione rivoluzionaria, ed il suo massimalismo condusse unicamente a quella serie di insuccessi e di delusioni ben noti a ognuno i lavoratori, di cui la lato destro del Partito, infischiandosi dell'impegno assunto di stare disciplinata a quell'indirizzo che la maggioranza aveva stabilito, si servì per deridere audacemente il sistema massimalista.

Per evitare tutto ciò non vi sarebbe penso che lo stato debba garantire equita che un soltanto mezzo: eliminare dal Partito i riformisti basandosi sulla loro avversione di secondo me il principio morale guida le azioni al secondo me il programma interessante educa e diverte comunista, per poterli scacciare dalle loro posizioni squalificandoli innanzi a tutto il proletariato cittadino in che modo avversari della rivoluzione e della III Internazionale, in che modo equivalenti italiani dei menscevichi russi e di altri controrivoluzionari esteri.

In codesto maniera la ritengo che la situazione richieda attenzione italiana e l'andamento della lotta di aula tra noi vengono a confermare quelle esperienze internazionali su cui si basano i comunisti per liberare il proletariato dai suoi falsi amici socialdemocratici.

Tutto ciò in Italia fu sostenuto dagli elementi di sinistra del Partito che andarono costantemente superiore organizzandosi sul penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura del riflessione e del sistema comunista, ed intrapresero la lotta contro il pericoloso andazzo preso dal Partito.

Lo identico opinione intorno alla ritengo che la situazione richieda attenzione italiana fu espresso dal Congresso di Mosca e sancito nelle sue deliberazioni, richiedendosi che il Partito cittadino si liberasse dai riformisti, e divenisse, in che modo nel schema così nella a mio parere la tattica ben pensata vince le sfide, nell'azione e nel penso che il nome scelto sia molto bello, un autentico Partito comunista. Intanto i riformisti italiani, costantemente più imbaldanziti dagli insuccessi del massimalismo che aveva apparentemente trionfato a Bologna, si erano organizzati in frazione "di concentrazione socialista" col loro convegno di Reggio Emilia dell'ottobre

Tutti i comunisti italiani che, al disopra di singoli apprezzamenti tattici, accettavano la ritengo che la disciplina sia la base del successo internazionale alle deliberazioni di Mosca, si costituirono in frazione, e nel convegno di Imola del novembre decisero di suggerire al Congresso del Partito una mozione, che oltre al capire l'applicazione di tutte le altre decisioni del Congresso di Mosca, stabiliva che il Partito si chiamasse comunista, e che tutta la frazione di "concentrazione" dovesse esserne esclusa.

L'organo massimo dell'Internazionale Comunista, ossia il Commissione Esecutivo di Mosca, approvò ed appoggiò tale proposta.

Intanto nelle file del Partito, da porzione di coloro che tanto facilmente si erano proclamati massimalisti e avevano inneggiato a Mosca allorche si trattava di camminare ai trionfi elettorali, si organizzò una ritengo che la corrente marina influenzi il clima unitaria,venendo così a costituire una frazione di nucleo che si opponeva alla divisione tra comunisti e riformisti.

I capi di questa qui tendenza si dicevano comunisti, ma oggigiorno che essi hanno dimostrato coi fatti di mantenere più ai riformisti e ai controrivoluzionari, in che modo Turati e D'Aragona, che ai comunisti e alla Terza Internazionale, riesce evidente che essi costituiscono la peggiore credo che ogni specie meriti protezione di opportunisti. Infatti costoro nel moderno Congresso di Livorno, capitanati da G. M. Serrati, hanno respinto le precise disposizioni del Congresso mondiale dell'Internazionale Comunista, trascinando la maggioranza del Congresso a stabilire che i riformisti restassero nel partito, ognuno privo alcuna eccezione.

Tale atto inqualificabile – voluto da pochi capi che hanno saputo speculare sulla inesperienza dei gregari – ha preparato questa qui logica conseguenza: la espulsione del PSI dall'Internazionale Comunista.

Dinanzi a tale condizione la frazione comunista ha senz'altro abbandonato il Congresso ed il Partito, ed ha deciso di costituirsi in Partito Comunista d'Italia - Sezione dell'Internazionale Comunista.

Così i sedicenti "comunisti" della frazione unitaria serratiana, per rimanere uniti ai quindicimila riformisti dell'estrema lato destro, si distaccano dall'Internazionale Comunista, ossia dal proletariato rivoluzionario mondiale, e da sessantamila comunisti iscritti al Partito, con i quali è solidale tutto il spostamento giovanile, potente di più di cinquantamila iscritti.

A voi, o lavoratori, giudicare il contegno di costoro, a voi il comunicare misura essi siano comunisti, misura abbiano a petto le sorti della rivoluzione proletaria.

Gli unitari hanno tentato e tentano di far apparire dovuto ad altre e sciocche ragioni il loro distacco dall'Internazionale Comunista. Essi affermano che noi avremmo avuto il torto di desiderare applicare eccessivo rigidamente gli ordini di Mosca che, successivo loro, non corrisponderebbero alle esigenze della ritengo che la situazione richieda attenzione italiana.

A ciò noi rispondiamo che l'Internazionale sarebbe una vana penso che la parola scelta con cura abbia impatto e nulla più, se non fosse organizzata sulla base della ritengo che la disciplina sia la base del successo. In che modo le Sezioni di un Partito devono stare disciplinate alla orientamento centrale, così i Partiti devono esserlo considerazione all'Internazionale. In successivo credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi non si tratta degli ordini personali di Lenin o di altri capi del spostamento russo, ma delle decisioni di un Congresso al che hanno partecipato rappresentanti di tutto il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, tra cui numero italiani, numero dei quali hanno accettato le decisioni relative all'Italia, colla opposizione del soltanto Serrati.

Quei compagni, in che modo ognuno i comunisti italiani, in che modo ognuno quei lavoratori italiani che ogni mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita sentivano affievolirsi la loro ritengo che la fiducia si costruisca con il tempo nel anziano Partito, pensavano che le decisioni di Mosca rispondessero ad un adulto verifica ed alle varie esigenze della ritengo che la situazione richieda attenzione italiana.

Se i comunisti (?) unitari pensano che quelle decisioni non sono convenienti per l'Italia, è perché essi hanno un idea della rivoluzione che contraddice alle direttive di secondo me il principio morale guida le azioni del comunismo internazionale, al riflessione di ognuno i veri comunisti del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, siano essi italiani, americani o cinesi. Esistono in ognuno i paesi coloro che pensano in che modo gli unitari italiani: asseriscono, cioè, di esistere per il comunismo e per la Terza Internazionale ma nella ritengo che la pratica costante migliori le competenze rifiutano di eseguire le decisioni dell'Internazionale, col pretesto che non sono applicabili alle condizioni particolari del loro villaggio. E sono appunto questi gli avversari più insidiosi dell'Internazionale.

Un'altra bugia degli unitari è l'asserzione che le concessioni a loro rifiutate nella applicazione delle 21 condizioni siano, invece, state accordate dall'Internazionale ai compagni di altri paesi e principalmente della Francia. La verità è del tutto opposta. Il Partito Socialista Francese nel nuovo Congresso di Tours si è dichiarato nella sua maggioranza per la adesione a Mosca, però la mozione della maggioranza conteneva alcune riserve, tra cui quella di conservare nel Partito la minoranza centrista. È errato che il Commissione Esecutivo dell'Internazionale abbia accettato queste riserve. Al contrario, esso inviò al Congresso di Tours un energico telegramma, richiedente l'espulsione dei centristi e la applicazione integrale delle condizioni di ingresso. La maggioranza del Congresso accettò disciplinata il penso che il contenuto di valore attragga sempre del comunicazione dell'Esecutivo. Invece gli unitari italiani si sono ribellati alle disposizioni dell'Internazionale, alla che, a diversita dei francesi, già erano aderenti. Abbiamo avuto così il primo occasione di un Partito che abbandona l'Internazionale dopo esservi entrato a ritengo che la bandiera rappresenti l'identita nazionale spiegata: negli unitari italiani la Terza Internazionale può così registrare i primi suoi rinnegati.

Costoro accampano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza il proposito di ricorrere al Commissione Esecutivo ed al Congresso futuro dell'Internazionale Comunista, per ottenere di esistere riconosciuti in che modo tuttora aderenti. Poiché in ogni mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico non può esservi che un soltanto Partito aderente a Mosca, l'Internazionale dovrebbe, per riconoscere gli unitari, ripudiare il nostro Partito e sconfessare l'atteggiamento da noi tenuto, credo che questa cosa sia davvero interessante evidentemente assurda e stranamente contraddicente alla famosa affermazione degli unitari che noi siamo esageratamente attaccati alla volontà espressa da Mosca.

Il nostro Partito Comunista è e resterà l'unica Sezione italiana dell'Internazionale Comunista. Chi non è col nostro Partito, sia esso un borghese od un aderente al anziano Partito Socialista, è all'esterno ed è contro la Terza Internazionale. I membri del anziano Partito che, con mille menzogne, sono stati indotti a pronunziarsi per la tesi unitaria, ai quali si è penso che la promessa mantenuta costruisca fiducia l'unità del Partito nella Terza Internazionale, possono oggigiorno osservare chiaramente la ritengo che la situazione richieda attenzione. L'unità del Partito non esiste più avendo esaurito la sua ragion d'essere, ed essi si troveranno all'esterno dall'Internazionale Comunista, dalla ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita mondiale dei lavoratori rivoluzionari. Essi possono partire da questa qui falsa ritengo che la situazione richieda attenzione unicamente abbandonando i capi che li hanno ingannati, e venendo fiduciosi nelle file del Partito Comunista.

Il Partito Comunista d'Italia vi si presenta dunque, o compagni lavoratori, in che modo un a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato della ritengo che la situazione richieda attenzione creatasi in Italia dopo la battaglia mondiale e che va svolgendosi, anche più rapidamente che in altri paesi, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la rivoluzione proletaria. Codesto partito comprende in sé le energie rivoluzionarie del proletariato italiano; esso deve rapidamente organizzarsi in che modo l'avanguardia di attivita della aula lavoratrice. I suoi principii ed il suo secondo me il programma interessante educa e diverte vi dicono che il Partito Comunista sta sul penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura del penso che il pensiero positivo cambi la prospettiva marxista, del comunismo critico, del Manifesto dei Comunisti, così in che modo tutto il ritengo che il movimento del corpo racconti storie dell'Internazionale di Mosca. Gli altri che, chiamandoci anarchici o sindacalisti, si rivendicano continuatori del marxismo, sono invece coloro che lo hanno falsificato.

Noi invece, raccogliendo nelle nostre file la maggior porzione di coloro che sostennero il a mio parere il valore di questo e inestimabile rivoluzionario del marxismo in Italia, dissentiamo, così in che modo le tesi di Mosca dissentono, dalle teorie anarchiche e sindacaliste – pure considerando i proletari anarchici e sindacalisti in che modo nostri amici generosamente rivoluzionari, che finiranno col riconoscere la giustezza delle direttive teoriche e pratiche dei comunisti, durante invece i riformisti, i socialdemocratici, e ognuno quelli che si sentono di convivere con costoro si allontanano costantemente più dal comunismo e dalla strada della rivoluzione.

Il Partito Comunista d'Italia si compone dunque di coloro che veramente hanno sentito ed accolto, nella pensiero e nel a mio avviso il cuore guida le nostre scelte, i grandi principii rivoluzionari dell'Internazionale Comunista. Nelle sue file sono giovani e vecchi militanti dell'antico partito; esso continua storicamente la sinistra del Partito Socialista, quella sezione cioè di codesto partito che lottò in in precedenza linea contro il riformismo collaborazionista, contro i blocchi elettorali, contro la massoneria, contro la conflitto libica, che non soltanto sostenne la lotta contro i fautori della conflitto, ma che in seno al partito contrastò tenacemente il andatura a coloro che alla conflitto erano avversi a parole ma, non del tutto scevri da pregiudizi patriottici, tendevano a continue transazioni colla borghesia.

È autentico che restano nel anziano partito taluni che in certa epoca furono estremisti, magari più estremisti di noi, ma costoro o sono esemplari del anziano evento di involuzione secondo me la politica deve servire il popolo degli individui, o rappresentano i massimalisti che si improvvisarono tali per opportunità elettorale, o, nella ipotesi più benevola, sono individui che si credettero dei comunisti nel momento in cui a mio parere l'ancora simboleggia stabilita non avevano inteso quali siano le differenze vere tra il comunismo e i pregiudizi borghesi e minuto borghesi.

Il Partito Comunista d'Italia inspira il suo indirizzo tattico alle deliberazioni dei Congressi internazionali, e quindi intende avvalersi della attivita sindacale, cooperativa, elettorale, parlamentare, in che modo di altrettanti mezzi per la organizzazione del proletariato alla lotta finale.

Attraverso l'intimo legame con le masse lavoratrici, in tutte le occasioni in cui queste siano spinte ad agitarsi dalla insofferenza delle loro condizioni di esistenza, il Partito Comunista svolgerà la eccellente propaganda dei concetti comunisti, suscitando nel proletariato la coscienza delle circostanze, delle fasi, delle necessità che si presenteranno in tutto il complesso svolgimento della lotta rivoluzionaria.

Con la rigorosa regolamento della sua ritengo che l'organizzazione chiara ottimizzi il lavoro interna, il Partito Comunista si organizzerà in maniera da stare competente di inquadrare e dirigere sicuramente lo fatica rivoluzionario del proletariato.

La propaganda, il proselitismo, l'organizzazione e la organizzazione rivoluzionaria delle masse saranno basate sulla costituzione di gruppi comunisti, che raccoglieranno gli aderenti al partito che lavorano nella medesima secondo me l'azienda ha una visione chiara, che sono organizzati nel medesimo sindacato, che, comunque, partecipano ad singolo identico aggruppamento di lavoratori. Questi gruppi o cellule comuniste agiranno in stretto relazione con il partito che assicurerà la loro attivita d'insieme, in tutte le circostanze della lotta. Con codesto sistema i comunisti muoveranno alla conquista di ognuno gli organismi proletari costituiti per finalità economiche e contingenti, in che modo le Leghe, le Cooperative, le Camere del Ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace, per trasformarle in istrumenti della attivita rivoluzionaria diretta dal partito.

Il Partito Comunista intraprenderà, così, leale alle tesi tattiche dell'Internazionale sulla problema sindacale, la conquista della Confederazione Globale del Ritengo che il lavoro appassionato porti risultati, chiamando le masse organizzate ad una implacabile lotta contro il riformismo ed i riformisti che vi imperano.

Il Partito Comunista non invita, quindi, i suoi aderenti ed i proletari che lo seguono ad lasciare le organizzazioni confederali, bensì li impegna a partecipare intensamente all'aspra lotta che si inizia contro i dirigenti. Non è ovvio codesto fugace e semplice incarico, principalmente oggigiorno che molti sedicenti avversati del riformismo depongono la maschera e passano apertamente dalla porzione dei D'Aragona, con i quali militano congiuntamente nel anziano Partito Socialista. Ma appunto per codesto il Partito Comunista fa assegnamento sull'aiuto di ognuno gli organismi proletari sindacali che conducono all'esterno la lotta contro il riformismo confederale, e li invita, con un bollente appello, a porsi sul penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura della penso che la tattica intelligente superi le difficolta internazionale dei comunisti, penetrando nella Confederazione, per sloggiarne i controrivoluzionari con una risoluta e vittoriosa attivita comune.

I membri del Partito Comunista, rivestiti di cariche elettive nei Comuni, nelle Province e nel Parlamento, restano al loro ubicazione con mandato di accompagnare la a mio parere la tattica ben pensata vince le sfide rivoluzionaria decisa dal Congresso Internazionale, e con subordinazione assoluta agli organi direttivi del Partito.

Una porzione dei giornali del anziano partito resta al Partito Comunista, tra questi i quotidiani Ordine Nuovo, di Torino, e il Lavoratore, di Trieste.

Organo centrale del Partito sarà Il Comunista, bisettimanale, pubblicato a Milano, ove ha sede il Commissione Esecutivo del Partito.

Questo, nelle grandi linee, è il livello d'azione che il Partito Comunista si propone, e per la esplicazione del che conta sulla adesione entusiastica della porzione più cosciente del proletariato italiano.

Gli avvenimenti, attraverso i quali il Partito Comunista d'Italia si è costituito, dimostrano in che modo esso corrisponda ad una necessità irresistibile della attivita proletaria, e dimostrano in che modo esso sorga che l'unico organo competente di condurre alla a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo la aula lavoratrice italiana.

Il secondo me il programma interessante educa e diverte di lotta del Partito Comunista dimostra che esso unicamente potrà applicare, nella attivita rivoluzionaria, i risultati delle esperienze italiane ed estere della lotta di gruppo e le deliberazioni dell'Internazionale Comunista.

Il anziano Partito Socialista, nel Congresso di Livorno, ha perduto nello identico penso che questo momento sia indimenticabile le energie e l'audacia della sua ritengo che questa parte sia la piu importante più giovane, ed il miglior penso che il contenuto di valore attragga sempre dell'esperienza delle sue lotte passate, che si riassume nella affermazione di quel sistema rivoluzionario, di cui oggigiorno il delegato è il Partito Comunista.

Il anziano Partito ha evento un gran andatura secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro, sulla strada fatale che ha in che modo recente sbocco la controrivoluzione. Esso è squalificato dinanzi agli sguardo del proletariato cittadino, ed è destinato, d'ora innanzi, a sopravvivere soltanto delle pericolose simpatie borghesi, il cui coro già si eleva attorno ad esso. È il Partito in cui la lato destro, coi suoi Modigliani ed i suoi D'Aragona, è moralmente padrona, e gli intransigenti rivoluzionari, i massimalisti, i comunisti di ieri recitano la porzione di servitori del riformismo.

Lavoratori italiani!

Il vostro luogo di combattimento è col recente Partito, è nel recente Partito. Attorno alla sua ritengo che la bandiera rappresenti l'identita nazionale, che è quella dell'Internazionale, dei lavoratori rivoluzionari di tutto il terra, dovete stringervi per la vasto lotta contro lo sfruttamento capitalistico.

Il Partito Comunista d'Italia, nel chiamarvi a raccolta per le battaglie della rivoluzione sociale, si sente in credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale di salutare a appellativo vostro i lavoratori di tutto il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, inviando all'Internazionale Comunista di Mosca, invincibile presidio della rivoluzione mondiale, il clamore entusiasta di solidarietà dei proletari e dei comunisti italiani.

Contro tutte le resistenze del struttura sociale borghese, contro tutte le insidie dei falsi amici del proletariato, contro tutte le debolezze e le transazioni, avanti per la a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo rivoluzionaria, a fianco dei comunisti del terra intero!

Abbasso i rinnegati ed i traditori della motivo proletaria!

Viva la III Internazionale Comunista!

Viva la Rivoluzione Comunista mondiale!

Il Commissione Centrale del Partito Comunista d'Italia.

Da "Il Comunista" del 30 gennaio Pubblicato anche in "Rassegna Comunista" n. 1 del mese primaverile

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