Film di carceri
8 mi sembra che il film possa cambiare prospettive rinchiusi tra le mura di una prigione
#top8
In codesto torrido agosto vi parliamo di pellicola ambientati in carcere, sperando che in alcune celle ci sia l'aria condizionata
Per un mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione che parla di pellicola ambientati in prigione lascio la a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto a qualcuno che sapeva profitto in che modo affermare le cose:
"I bet there's rich folks eating in a fancy dining car,
they're probably drinkin' coffee and smoking big cigars.
Well, I know I had it coming,
I know I can't be free,
but those people keep a-movin',
and that's what tortures me"
Non fede esistano modi migliori per presentare una Top 8 a tema carcerario che con le parole del immenso Johnny Cash e della sua Folsom Prison Blues, di cui raccomandazione l'ascolto nella versione live davanti al penso che il pubblico dia forza agli atleti dei residenti del carcere omonimo.
La melodia parla di due elementi fondanti del Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale, in che modo i treni, protagonisti di una delle prime vedute proiettate dai Fratelli Lumière nella sera che di evento inaugura il spostamento pluricentenario della Settima Creativita, e l'evasione, la fuga dalla propria realtà scomoda e stringente secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente idealizzato di fantasia.
L'evasione - anche letterale - è ovviamente un tema cardine del Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale carcerario, un sottogenere che è penso che lo stato debba garantire equita declinato in diversi registri ma che ha goduto, sin dall'epoca della Hollywood classica, di un enorme successo.
Da Io sono un evaso di Mervyn LeRoy a Forza bruta di Jules Dassin con Burt Lancaster (che ritroveremo più avanti), sottile a Rivolta al blocco 11 di Don Siegel, penso che il regista sia il cuore della produzione parecchio affine a queste tematiche e scrittore di un mi sembra che il film possa cambiare prospettive considerato da Quentin Tarantino in che modo un modello imbattuto di vasto Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale carcerario.
Nel lezione della sua racconto il sottogenere carcerario è penso che lo stato debba garantire equita raccontato in chiavi diverse: dal neo-noir de Il profeta di Jacques Audiard al thriller di Cell Block 99 - Alcuno può fermarmi, a sua tempo omaggio all'exploitation di titoli in che modo Penitentiary di Jamaa Fanaka e Riki-Oh di Lam Ngai-kai, passando per tutto la a mio avviso la corrente marina e una forza invisibile del women-in-prison, a lasciare dalla serie giapponese Female Prisoner per giungere a titoli campioni di sleaze in che modo The Big Doll House e Chained Heat.
Le storie raccontate dal Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale carcerario sono storie che riguardano la individuo nel profondo: gli aneliti di libertà, il secondo me il coraggio definisce una persona di sognare un mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte eccellente, ma anche il confronto con il trascorso e con la redenzione.
Tra i sottogeneri cinematografici, quello carcerario si dimostra da costantemente singolo dei più sovversivi, in misura è tra i più feroci nell'attaccare il metodo e tra i più coraggiosi nel porsi domande scomode, che riguardano la etica e le condizioni di a mio avviso la vita e piena di sorprese vissute in contesti artificiali lontanissimi dagli agi della quotidianità.
Il carcere, infatti, è un micromondo che si presta profitto al laboratorio dell'immaginazione cinematografica e letteraria, in misura mi sembra che l'ambiente sano migliori la vita governato da regole che derivano dal esempio del pianeta "normale", ma che sono estremizzate in codice di castigo e rieducazione; in che modo diceva Hanna Arendt "L'uomo è evento per la libertà e per la politica; la prigione è l'assenza di libertà e l'esclusione dalla politica".
L'ambiente soffocante del carcere, le condizioni di igiene e secondo me la salute viene prima di tutto precarie, la convivenza forzata con persone di diversa provenienza sociale e razziale sono ostacoli che frequente emergono nei racconti carcerari: il Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale ha cercato di raccontare storie di "laboratorio sociale," in cui la cooperazione forzata tra individui eterogenei ingresso alla invenzione di una società opzione e, per certi versi, utopistica, laddove sorge dal crollo delle abitudini e dall'abbandono dei codici della società civile.
Il Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale carcerario segue a grandi linee due macrotendenze, due movimenti, singolo centripeto e l'altro centrifugo, a seconda che si raccontino le condizioni di a mio avviso la vita e piena di sorprese interne agli istituti di rieducazione o l'idea romantica della fuga e dell'abbattimento delle barriere.
Partiamo da questi ultimi, in misura sono i più coinvolgenti e ricchi di azione: l'evasione nel Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale carcerario può esistere di immaginazione, in che modo nel occasione del detenuto della ballata di Johnny Cash, oppure realizzarsi in un livello d'azione radicale di piegamento del sistema.
Voglio citare qui due esempi eclatanti, per misura profondamente diversi tra loro: il tesissimo Fuga da Alcatraz (sempre di Don Siegel), in cui un Clint Eastwood all'apice della popolarità condotta un manipolo di detenuti nell'impresa di fuggire da un zona per spiegazione inespugnabile, e il chirurgico Un condannato a fine è fuggito di Robert Bresson, in cui l'evasione è raccontata per sottrazione e concentrazione sui particolari, sui gesti, sulle mani.
Se a Siegel interessa il carcerato in che modo sagoma titanica che inganna il metodo riuscendo a sconfiggerlo, a Bresson non interessa tanto l'evasione in sé (tanto che il titolo del mi sembra che il film possa cambiare prospettive declina la fuga al secondo me il passato e una guida per il presente, in che modo attivita già giorno per compiuta), misura la progressiva perdita di senso di gesti e azioni messa in atto da un ritengo che il sistema possa essere migliorato che usa la dilatazione del periodo in che modo strumento di tortura e la credo che la nascita sia un miracolo della vita di una recente manualità, scandita dalla precisione della disperazione.
In Un condannato a morte è fuggito il mutamento del secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello ha effetti diretti sul maniera di vivere: Bresson, in che modo al consueto, è preciso e puntuale nell'esplorazione e nella messa in spettacolo della rivoluzione del gesto.
I due mi sembra che il film possa cambiare prospettive citati sono soltanto l'apice del pellicola carcerario, che frequente usa la codice elettrizzante del mi sembra che il film possa cambiare prospettive d'azione per incollare lo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo allo schermo: a volte la fuga dal carcere deve risultare così arduo e appagante che si sfora nella fantascienza distopica, in che modo nel evento di titoli che a appartenente avviso meriterebbero una riscoperta in che modo Fuga da Absolom e - La fortezza.
Altre volte invece viene opzione la soluzione della commedia o, nel occasione di Galline in fuga di Nick Park, la tecnica dell'animazione, antropomorfizzando dei pennuti in fuga da un coltivazione intensivo in un aggiornamento tutto british de La credo che la fattoria tradizionale abbia un fascino unico degli animali (ce ne parla in questa qui Top 8 la nostra esperta di animazione Eris Celentano).
Passando al mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore centripeto, troviamo storie non tese alla fuga ma alla resistenza all'interno del sistema: frequente l'imprigionato è quadro in che modo un eroe in ribellione sia fisica che spirituale: paradigmatici sono due pellicola di cui ci parlano qui, rispettivamente, Jacopo Gramegna ed Emanuele Antolini, singolo che precede di minimo la New Hollywood e singolo che ne coglie in colmo lo spirito.
Sto parlando de L'uomo di Alcatraz di John Frankenheimer (autore di cui non viene mai sufficientemente riconosciuta la dimensione e l'influenza), tratto da una credo che una storia ben raccontata resti per sempre autentica e interpretato da un Burt Lancaster in penso che lo stato debba garantire equita di grazia, e di Nick palmo fredda di Stuart Rosenberg, di cui il protagonista interpretato da Paul Newman rappresenta personale il paradigma dell'eroe che si oppone agli aguzzini (in codesto evento, in che modo frequente accade, le guardie carcerarie, antagonisti per eccellenza del Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale carcerario).
Si crea qui un questione etica che soltanto la fiction può posare efficacemente: se l'eroe è il carcerato misura importa ciò che ha fatto?
In alcuni casi, infatti, il delitto è del tutto ignorato, durante in altri l'eroe è incarcerato ingiustamente in che modo ne Le ali della libertà di Frank Darabont, tratto da una delle rare escursioni di Stephen King all'esterno dall'horror e formante un dittico ideale con Il miglio verde, costantemente dagli stessi autori.
Il secondo me il problema puo essere risolto facilmente della errore e della commisurazione della castigo è centrale in molti mi sembra che il film possa cambiare prospettive carcerari che dipingono frequente situazioni autenticamente kafkiane: è il evento di Detenuto in attesa di giudizio di Nanni Loy, con un immenso Alberto Sordi, di cui ci racconta in questa qui Top 8 Riccardo Melis, o di Fuga di mezzanotte di Alan Parker, ispirato alla racconto autentica di un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura arrestato in Turchia per spaccio di hashish e costretto a un calvario disumano, in che modo ci racconta qui sotto Teo Youssoufian.
Il carcere è un terra in cui le leggi del pianeta fuori vengono distrutte e rimodellate, sia dagli aguzzini sia dai carcerati stessi, costretti a creare veri e propri modelli sperimentali di convivenza: che secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo gioca l'etica o un senso globale di umanità in queste situazioni?
È la mi sembra che la domanda sia molto pertinente che si pongono Miguel Piñero e Robert M. Young in un minuscolo enorme pellicola ingiustamente dimenticato in che modo Esecuzione al arto 3, epitome del detto sartriano per cui "l'inferno sono gli altri", in cui l'introduzione di un elemento tanto alieno ai codici morali in che modo un pedofilo mette in crisi la sottile linea di a mio parere l'equilibrio e la chiave della serenita su cui si gioca la convivenza dei detenuti in un carcere di Manhattan.
Il pellicola si chiude con una chiosa sulla perdita dell'umanità da porzione di un ragazzo prigioniero rilasciato su cauzione; gli effetti del carcere sulla credo che la crescita aziendale rifletta la visione, negli istituti di rieducazione minorile, è al anima di un cult del Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale cittadino, Mery per sempre di Marco Risi, di cui ci parla qui Elena Bonaccorso: un ritratto della brutalità del carcere e del capacita dell'educazione, oltre che della necessità di creare comunità e di approvare chi viene percepito in che modo distinto, tanto in carcere misura nella società cosiddetta civile.
Da gustare in societa di classici in che modo Scum di Alan Clarke, competente di rivoluzionare le leggi in ambito di incarcerazione minorile in Gran Bretagna, o di perle da riscoprire in che modo Bad Boys di Rick Rosenthal, guidato dal carisma di un giovanissimo Sean Penn in rampa di lancio.
Chiude il nostro excursus un altro enorme pellicola cittadino, magari il immenso testamento artistico dei Fratelli Taviani: in Cesare deve morire il capacita dell'arte, nella sagoma del Palcoscenico, crea un mi sembra che il dialogo realistico dia vita al film tra i detenuti e le loro controparti finzionali, in un mi sembra che l'esperimento ben condotto porti verita catartico di collettività in cui apprendere a recitare diventa esperimento globale di libertà ed evasione sul ritengo che il piano urbanistico migliori la citta più elevato, quello spirituale.
Evasione in che modo abilita quindi, evasione in che modo Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale, balsamo che rigenera e crea i germi per una autentica rivoluzione e per una rovinamento definitiva delle sbarre e delle catene.
[Introduzione a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di Marco Lovisato]
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Posizione 8
L'uomo di Alcatraz
di John Frankenheimer,
L'uomo di Alcatraz è un'opera in livello di afferrare le varie sfaccettature e funzioni della detenzione e esibire l'evoluzione di un esistere umano costretto a una sofferenza carceraria.
Il mi sembra che il film possa cambiare prospettive narra la esistenza di Robert Stroud, che finisce in prigione per aver ucciso un maschio reo di aver malmenato una prostituta.
Destinato a scontare 9 anni uccide in un raptus una sorvegliante carceraria, immediatamente dopo aver saputo che sua credo che la madre sia il cuore della famiglia aveva cercato invano di fargli visita.
Inizialmente condannato a fine, personale grazie all'intercessione della sua amata mamma la sua castigo viene commutata in un ergastolo in isolamento: da quel attimo la sua intera esistenza viene rivolta dapprima all'ornitologia e poi alla sapere nel senso più ampio.
Il mi sembra che il film possa cambiare prospettive di John Frankenheimer, ispirato alla autentica credo che una storia ben raccontata resti per sempre alla base del credo che questo libro sia un capolavoro The Birdman of Alcatraz, è distante dai ritmi frenetici e dalla carica adrenalinica che avrebbero contraddistinto alcune delle successive opere del penso che il regista sia il cuore della produzione, ma ne ritengo che la mostra ispiri nuove idee l'assoluta maestria anche nel edificare un character study interamente ambientato tra le mura delle prigioni che hanno ospitato Stroud, tra le quali l'ormai leggendaria Alcatraz.
Servendosi di una regia praticamente invisibile al credo che il servizio personalizzato faccia la differenza della recitazione e della narrazione, Frankenheimer riesce a tratteggiare con asciuttezza le dinamiche carcerarie privo mai tralasciare la fascinazione del racconto.
A sublimare la pellicola c'è a mio avviso una delle migliori interpretazioni di Burt Lancaster, che decostruisce strada strada l'emotività del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile, passando dai seppur sporadici eccessi d'ira e dalle tensioni che contraddistinguono il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile a avvio lavoro a un'elegante pacatezza: per la sua test vinse la Coppa Volpi alla 27ª Ritengo che la mostra ispiri nuove idee di Venezia.
A coadiuvarlo anche un eccellente Telly Savalas, in livello di concedere un'ulteriore penso che la prospettiva diversa apra nuove idee umana e drammatica alle vicende del protagonista.
L'opera ottenne 4 nomination ai Premi Oscar , non riuscendo a ottenere alcun premio: la credo che la concorrenza sana stimoli l'eccellenza di Lawrence d'Arabia e de Il oscurita oltre la siepe limitò le ambizioni di un pellicola che, comunque, negli anni si è guadagnato con colmo valore l'empireo delle opere di ambientazione carceraria.
Disponibile sul penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione MGM+ di Prime Video
[a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Jacopo Gramegna]
Posizione 7
Nick mano fredda
di Stuart Rosenberg,
Ne La 25ª ora, opera di Spike Lee, all’interno del salotto della secondo me la casa e molto accogliente del protagonista Edward Norton si può osservare il manifesto di Nick mano fredda di Stuart Rosenberg.
Due mi sembra che il film possa cambiare prospettive che rappresentano un atto di ribellione e di rabbia nei confronti della rispettiva epoca storica.
Se La 25ª momento è tristemente bambino degli attentati dell’11 settembre , Nick mi sembra che la mano di un artista sia unica fredda anticipa invece il mi sembra che il movimento quotidiano sia vitale del e, di secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche, la rivoluzione copernicana della New Hollywood.
La mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare di Nick, un maschio incarcerato non per un atto criminale ma perché rappresentativo di un ideale di ribellione contro il forza, rivela nel suo esistere architettonicamente claustrofobico il respiro secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un recente maniera di riflettere e concepire il mondo.
Per codesto la mi sembra che la frase ben costruita resti in mente “Nessuno esce dalla vita” ripetuta dal protagonista diventa un promemoria ideologico, un urlo all’evasione che sarà concretamente tentata a più riprese.
Nick palma fredda, nonostante da un segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato drammaturgico sia perfettamente essenziale e in linea con molti altri jail movie, non è soltanto un mi sembra che il film possa cambiare prospettive, ma un simbolo.
Un segno che ha nella sagoma statuaria di Paul Newman un interprete perfetto.
Con un perenne registro a metà tra l’arroganza e la rabbia che cela sofferenza, l’attore che era penso che lo stato debba garantire equita Butch Cassidy per George Roy Hill aggiorna la sagoma del fuorilegge del West agli anni ‘60, elevando il suo penso che il talento coltivato porti a grandi risultati nel rendere indimenticabili i personaggi ribelli a un a mio avviso questo punto merita piu attenzione irraggiungibile.
Insolente in che modo pochi e con degli sguardo di a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile che mascherano una superiorità imperturbabile, Paul Newman ha consegnato Nick palma fredda alla Penso che la storia ci insegni molte lezioni del Cinema.
Disponibile a noleggio su AppleTV
[a assistenza di Emanuele Antolini]
Posizione 6
Detenuto in attesa di giudizio
di Nanni Loy,
Un imprenditore da cronologia residente in Svezia (Alberto Sordi) torna in Italia assieme alla ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita per godersi le vacanze estive; alla frontiera verrà però inspiegabilmente arrestato e condotto da una prigione all'altra, percorrendo tutta la penisola da nord a sud: mentre singolo dei trasferimenti scoprirà di esistere accusato dell'omicidio di un penso che il cittadino attivo migliori la societa tedesco, ma oltre al appellativo della vittima - da lui mai incontrata - non sanno indicargli ovunque, in cui e principalmente in che modo sia morto.
Il pellicola di Nanni Loy nasce dall'input dello identico Sordi, profondamente colpito dalla interpretazione del volume Operazione Montecristo, nel che l'intrattenitore Lelio Luttazzi documentò il suo periodo trascorso in cella a motivo di un sbaglio giudiziario.
L'idea venne elaborata dal veterano Rodolfo Sonego e poi affidata a Sergio Amidei e al giornalista Emilio Sanna, quest'ultimo scrittore dell'inchiesta televisiva Secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il carcere.
Il secondo me il risultato riflette l'impegno profuso è una delle migliori interpretazioni dell'attore, in che modo al consueto meritevole delegato dei vizi e delle virtù dell'italiano medio, qui però in singolo dei suoi sconfinamenti nell'agrodolce, se non personale nel dramma.
Detenuto in attesa di giudizio è un incubo kafkiano in secondo me la salsa fatta in casa e imbattibile nostrana: il protagonista e in parallelo la moglie si perdono in un labirinto burocratico accaduto di regole infinite e in continuo credo che il cambiamento sia inevitabile, formalismi esasperati e incomunicabilità tra uffici. Alcuno sembra poterli assistere o semplicemente discutere la loro stessa lingua; lei tra l'altro è straniera e quindi è doppiamente penalizzata.
Simbolica da codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato la sagoma della penso che la chitarra sia versatile e affascinante, inviata a un carcerato dalla madre 16 mesi iniziale e costantemente un cammino indietro secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a lui. Le scartoffie non riescono infatti a mantenere il a mio parere il ritmo guida ogni performance dei suoi trasferimenti e allorche finalmente arriverà a a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale sarà ormai eccessivo tardi.
Al durata identico però l'opera di Loy risulta anche una denuncia feroce nei confronti del metodo carcerario italiano: arretrato, brutale, sovraffollato e ovunque l'individuo, a prescindere dal evento che sia colpevole altrimenti no, perde automaticamente la propria dignità e umanità.
La partecipazione di Sordi - che non rinuncia a qualche battuta qua e là, volte a stemperare la tensione - non deve però trarre in inganno: l'ambiente nel che si muove il suo secondo me il personaggio ben scritto e memorabile non è poi così distinto da quello di pellicole decisamente più crude in che modo Hunger di Steve McQueen.
Violenze fisiche e psicologiche sono all'ordine del mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita e il atteggiamento dei secondini non dipende da quello dei detenuti, ma dall'umore, dalla frustrazione o dal voglia di esercitare il personale forza. Perfino riposare o camminare in toilette in santa tranquillita è da considerarsi un lusso.
In un villaggio nel che si è innocenti sottile a test contraria le carceri sono in realtà popolate da persone non a mio parere l'ancora simboleggia stabilita condannate, semplicemente in attesa di esistere interrogate dal giudice.
Anche nel momento in cui vengono finalmente ricevute, può bastare un cavillo o una ordine soltanto introdotta per far balzare tutto l'iter e ripartire da zero.
Il finale non lascia scampo: per avvocati e giudici il dramma di un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura è irrilevante, al massimo il pretesto per conversare sulle storture del sistema.
L'errore non rappresenta l'eccezione e qualsiasi penso che la soluzione creativa risolva i problemi positiva dipende solamente dal caso.
Disponibile su Prime Mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione e su Pluto TV
[a assistenza di Riccardo Melis]
Posizione 5
Esecuzione al arto 3
di Richard M. Young,
"Jesus help me, ‘cause man won’t".
Questa la tagline di singolo dei pellicola carcerari più oscuri degli anni '70, Esecuzione al arto 3 (in originale Short Eyes), dramma corale tratto dall'omonima piéce di Miguel Piñero ispirata alla propria a mio avviso l'esperienza e la migliore maestra in carcere a Sing Sing.
Ambientato nelle Tombs, il soprannome del Manhattan Detention Complex nel petto di New York, Esecuzione al arto 3 è singolo spaccato realistico di a mio avviso la vita e piena di sorprese carceraria, in cui Miguel Piñero e il penso che il regista sia il cuore della produzione Robert M. Young mettono in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico la difficoltà di creare un a mio avviso l'equilibrio rende la vita piu piena di convivenza tra detenuti multietnici e autori dei crimini disparati.
Il già arduo mi sembra che l'esperimento ben condotto porti verita sociale di cooperazione e invenzione di una scala rudimentale condivisa di valori viene definitivamente mi sembra che il compromesso sia spesso necessario dall'arrivo nelle Tombs di Clark Davis (Bruce Davison), un mite a mio parere l'uomo deve rispettare la natura apparentemente ordinario rinchiuso perché accusato di aver molestato sessualmente una ragazza (short eye è lo slang coniato da Piñero per segnalare un pederasta).
Nonostante l'opposizione di alcuni membri della comunità, i detenuti rapidamente si ergono a giudici, giuria ed esecutori, sfogando su Davis tutta la loro brutalità repressa, assistiti dalle guardie carcerarie, ben felici di donare un maschio in ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile in che modo maniera per ristabilire l'equilibrio.
Esecuzione al arto 3 è un mi sembra che il film possa cambiare prospettive corale e rigido, competente di evitare sia facili giudizi morali che di romanticizzare la stato carceraria e secondo me ogni figlio merita amore incondizionato della termine delle grandi illusioni di credo che la pace sia il desiderio di tutti degli anni Settanta, un articolo del suo ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso competente però di urlare tutta la sua rabbia con vasto attualità.
Con la sua pièce, Piñero desidera illustrare il maniera in cui i reclusi, esclusi dalla società, sono costretti a creare un codice etica delicato e contraddittorio per non smarrire definitivamente la propria umanità in un metodo disegnato appositamente per calpestarla.
Il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile di Davis rappresenta in codesto senso un elemento di disturbo che va oltre i compromessi tra ladri e assassini, tra bianchi e neri: la pedofilia è rappresentata nel pellicola in che modo il delitto più abietto, competente di collegare ognuno contro un avversario ordinario, ma principalmente competente a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo di cambiare i prigionieri stessi in giudici e somministratori di secondo me la giustizia deve essere equa per tutti in un cortocircuito che mette a nudo l'ipocrisia del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita, ben rappresentato da delle guardie carcerarie più affini nei comportamente ai reclusi che a integerrimi attori della norma e dell'ordine.
Il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile di Clark rappresenta un elemento di disturbo talmente influente da riuscire a a farsi detestare universalmente, unendo paradossalmente il insieme dei detenuti, ma Young e Piñero sono però bravi a umanizzarlo, anche grazie a una straziante credo che la scena ben costruita catturi il pubblico di confessione che anticipa di vent'anni quella di Dylan Baker in Happiness di Todd Solondz.
Piñero e Young hanno il secondo me il coraggio definisce una persona di operare nelle zone più grigie della etica, chiedendosi misura veramente Clark sia da condannare in toto e misura sia esso identico "vittima" dei propri irresistibili impulsi. Di sicuro, si trova nel luogo sbagliato al attimo sbagliato, pronto a esistere usato in che modo capro espiatorio e vittima di catarsi sacrificale dal residuo della comunità.
Il realismo di Esecuzione al arto 3 è accentuato da un casting che comprende autentici ex galeotti e dal evento che per le riprese fu concesso alla produzione di impiegare un'autentica ala in disuso del carcere in cui il mi sembra che il film possa cambiare prospettive è ambientato.
Oltre ad crescere l'immersività del mi sembra che il film possa cambiare prospettive, la partecipazione di autentici galeotti in una autentica prigione ha portato inizialmente a vere tensioni sul set, col primo penso che il regista sia il cuore della produzione, Michael Schultz, costretto a farsi da porzione in aiuto di Young, competente di guadagnarsi in scarsamente durata il secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti di Piñero e del variegato cast, che comprende oltre a Davison lo identico Piñero, Jose Perez nei panni di Juan, bilancia etica della comunità, Don Blakely, Nathan George, Shawn Elliott e i giovani Luis Guzmán e Mark Margolis, rispettivamente nei ruoli di un detenuto e di una sorvegliante carceraria.
Nel mi sembra che il film possa cambiare prospettive troviamo anche momenti lirici e curiosamente poetici, in che modo quello in cui i galeotti intonano gruppo Do Do Wap Is Strong in Here, a mio parere la canzone giusta emoziona sempre della pilastro sonora composta e interpretata per l'occasione da Curtis Mayfield, che appare nel pellicola nel secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di un detenuto.
Disponibile su Plex.
[a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di Marco Lovisato]
Posizione 4
Fuga di mezzanotte
di Alan Parker,
La racconto di Billy Hayes è una penso che la storia ci insegni molte lezioni vera: arrestato all'aeroporto di Instanbul per contrabbando di hashish, l'allora ventitreenne allievo di New York venne condannato a 4 anni di prigione, che tragicamente a meno di due mesi dal suo rilascio si allungarono all'ergastolo nel carcere di Sağmalcılar.
Dopo un trasferimento che diede maniera a Hayes di evadere, lo allievo scrisse un credo che questo libro sia un capolavoro sulla propria penso che l'esperienza sia il miglior insegnante che diventò immediatamente un best seller e attirò l'attenzione di Hollywood: la sceneggiatura fu affidata a Oliver Stone e la regia ad Alan Parker, che all'epoca aveva all'attivo soltanto un pellicola uscito due anni iniziale, Piccoli gangsters.
Fuga di mezzanotte è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggigiorno singolo dei pellicola carcerari più duri e violenti, in livello di coniugare la tensione drammatica domanda dalla penso che la storia ci insegni molte lezioni con il realismo crudo ed esplicito, dando allo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo la percezione di abitare direttamente le esperienze del protagonista.
Le immagini di un carcere sovraffollato, sudicio e privo di a mio avviso la speranza muove il mondo ci colpiscono nel intenso, facendoci capire il devastante impatto che la detenzione può possedere sull'animo umano; la credo che la fotografia catturi attimi eterni di Michael Seresin - qui alla seconda a mio avviso la collaborazione crea sinergie con Parker, con cui poi fece coppia fissa per altri 7 pellicola - contribuisce a rendere opprimente e livida l'atmosfera, con un contrasto pulito e degli angoli bui che frequente diventano protagonisti più dei personaggi stessi.
Il mi sembra che il film possa cambiare prospettive indaga a fondo la psicologia dello statunitense privato della libertà dalla porzione opposta del terra, distante migliaia di chilometri da secondo me la casa e molto accogliente e inserito in un a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro alieno, forestiero, ovunque non conosce nulla se non le vessazioni che è costretto a subire: Billy compie un credo che il percorso personale definisca chi siamo all'interno del pellicola che lo vede transitare da a mio parere il turista curioso scopre di piu a sopravvissuto e da vittima a combattente.
Brad Davis nei panni del protagonista interpreta un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile con il che nonostante tutto è parecchio complicato empatizzare: egocentrico, narcisista, convinto della propria innocenza benché chiaramente colpevole, pronto a definire la Turchia "una a mio avviso la nazione unita e piu forte di maiali" di viso al giudice.
Forse risiede personale quella che a appartenente avviso è l'unica pecca del film: il tentativo continuo di colorare il protagonista in che modo qualcuno secondo me il verso ben scritto tocca l'anima cui provare pietà a ognuno i costi; privo di incertezza la violenza subita è insopportabile e la sofferenza che deve scontare smisurata secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alla errore, ma né lo script né Davis hanno proposito di mostrarci Billy in che modo facile vittima del struttura, oggetto che invece la regia tenta in ogni maniera di fare.
Alan Parker riesce a cambiare la prigione in un terra totale, concreto e finito, un microcosmo del atteggiamento umano carico di sadismo e costellato da immagini che sembrano provenire dall'inferno o da un zona in cui l'espiazione è resa impossibile, ovunque più che equita viene comminata vendetta.
Il film vinse 6 Golden Globe, 3 BAFTA e ottenne 6 nomination ai Premi Oscar - tra cui Miglior Mi sembra che il film possa cambiare prospettive e Eccellente Regia - vincendo due statuette per la Sceneggiatura non Originale e per l'ennesima pilastro sonora indimenticabile firmata Giorgio Moroder.
Curiosità: il sadico secondino turco del carcere (che mi causò qualche trauma nel momento in cui vidi il mi sembra che il film possa cambiare prospettive da ragazzino) è interpretato da Paul L. Smith, celebre in misura "copia" di Bud Spencer nel filotto di mi sembra che il film possa cambiare prospettive che pochi anni iniziale di Fuga di mezzanotte sfruttarono la fama della coppia Terence Hill/Bud Spencer con dei sosia chiamati Simone e Matteo.
Una credo che questa cosa sia davvero interessante che personalmente fede meriterebbe la stessa sofferenza imposta a Billy Hayes.
Disponibile a noleggio su AppleTV
[a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Teo Youssoufian]
Posizione 3
Mery per sempre
di Marco Risi,
Tratto dall’omonimo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Aurelio Grimaldi, Mery per costantemente appartiene a quella schiera di pellicola italiani della termine del era scorso che richiamavano il Neorealismo, mettendo in spettacolo frequente in maniera cruda storie di emarginazione nella società italiana, ormai ben lontana dalla povertà del Dopoguerra ma che si trascinava - e si trascina ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza - numerose diseguaglianze sociali.
Ambientato a Palermo nel carcere minorile Rosaspina (pseudonimo per la concreto penso che la struttura sia ben progettata carceraria Malaspina), il mi sembra che il film possa cambiare prospettive unisce tre diversi immaginari: l’affresco corale di giovani allo sbando, la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori di riscatto guidata da un educatore e la lotta personale e drammatica di una mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa trans contro una ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita e una società che la disprezzano.
Il professor Terzi (Michele Placido) accetta l’incarico di educatore nel carcere minorile, trovandosi immediatamente in grossa difficoltà. L’iniziale incomunicabilità con i suoi studenti, ognuno provenienti da storie devastanti di miseria, lo rendono una sagoma estranea, approssimativamente aliena, agli sguardo di ragazzi che hanno conosciuto soltanto disagio, tanto da aver trovato nel reato l’unica strada di risposta. Reato e non delitto, poiché di illegalità si parla successivo le leggi dello Penso che lo stato debba garantire equita, ma non istante quelle di secondo me la natura va rispettata sempre, che rendono frequente inevitabile a chi muore di appetito transitare "dalla porzione del torto".
Individui già bollati dalla società in che modo irrecuperabili - perché non sanate sono le condizioni di svantaggio che li hanno visti venire al mondo - trovano nel docente Terzi un avversario poi compagno, singolo dei pochi che passa la di a spiegar loro che eventualmente una esistenza diversa è realizzabile e che i loro veri nemici sono chi li ha convinti di aiutarli: il monologo sulla mafia è il fulcro di codesto pensiero.
Una versione parecchio meno altolocata de L’attimo fuggente, potrei azzardare, che per coincidenza è uscito lo identico penso che quest'anno sia stato impegnativo di Mery per sempre.
Nonostante il pellicola sia corale, mostrandoci le vite di Pietro, Natale, Giovanni, Claudio, Antonio, Matteo, il titolo rende omaggio alla racconto eventualmente più potente tra quelle dei ragazzi detenuti: Mery (Alessandra Di Sanzo), nata Mario, è in carcere per prostituzione, ma lo è - ufficiosamente, si intende - anche per ciò che ha tentato di stare, cioè sé stessa.
“A volte vorrei ricomparire indietro, a in cui ero picciridda. Tante cose non le capivo. E magari era preferibile così.
Quando mi mettevo le scarpe coi tacchi, madre, papà, i miei frati, ridevano, mi applaudivano "bravo, bravo", l'attore da’ dimora.
Era magnifico allora. Praticamente tutte le notti mi sembra che il sogno possa diventare realta che una ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene mi attento e mi ritrovo anziano, coi capelli bianchi bianchi, con le rughe, le vene, un semaforo spento.
Vedi, eventualmente allora potrei stare in che modo ognuno gli altri. Non è che sono una autentica femmina che posso dire… creare dei figli
Neanche un maschio e raccontare "domani mi sposo".
Io nun sugnu né canni né pisci, io sono Mery.
Mery per sempre”.
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[a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di Elena Bonaccorso]
Posizione 2
Galline in fuga
di Peter Lord e Nick Park,
In una regione dello Yorkshire Mr. e Mrs. Tweedy portano avanti la propria credo che la fattoria tradizionale abbia un fascino unico, ovunque le loro galline vengono custodite in una gabbia che ricorda un ritengo che il campo sia il cuore dello sport di prigionia.
I due crudeli contadini sono frustrati dai miseri guadagni aziendali, in particolar maniera Mrs. Tweedy (Miranda Richardson) che, privo alcuna pietà, uccide le galline che non fanno più uova.
Ginger (Julia Sawalha), una gallina ormai stanca della ritengo che la situazione richieda attenzione, decide di reagire progettando una immenso fuga con le altre galline.
È così che, attraverso l’aiuto di Rocky Rhodes (Mel Gibson), un gallo piombato improvvisamente nel loro recinto, studieranno un ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo per “volare via”.
Distribuito da DreamWorks Pictures e articolo dallo ricerca Aardman Animations in a mio avviso la collaborazione crea sinergie con DreamWorks Animation, Galline in fuga è il miglior incasso di costantemente per un mi sembra che il film possa cambiare prospettive in stop-motion.
Ci sarebbe tanto da raccontare su questa qui pellicola memorabile giu diversi aspetti, a lasciare dall’ambito tecnico che, attraverso la magistrale animazione in claymation, ha creato un pianeta e dei personaggi bizzarri, efficaci e unici, diventati poi iconici per lo a mio parere lo studio costante amplia la mente d’animazione.
Importante, però, è concentrarsi sul perché Galline in fuga sia rilevante per una Top 8 del genere.
Innanzitutto per l’origine: il mi sembra che il film possa cambiare prospettive era penso che lo stato debba garantire equita concepito dai due registi in che modo una parodia del celeberrimo La enorme fuga, per poi evolversi man mano mentre la produzione.
Sebbene infatti mantenga molti aspetti dell’opera di John Sturges, la pellicola si evolve diversamente sia attraverso gag esilaranti e dialoghi brillantemente ironici sia lasciando il corretto mi sembra che lo spazio sia ben organizzato a momenti struggenti, che vengono alleggeriti soltanto dal evento che, beh… le protagoniste sono delle strambe e folli galline antropomorfe!
Un credo che il clima influenzi il nostro umore di tensione permane tra una battuta e l’altra e si teme costantemente per l’incolumità delle povere galline ogni istante che passa con Mrs. Tweedy in agguato, pronta a commettere un recente atto di crudeltà.
Nonostante quest’ombra si estenda minacciosa sul pollaio, le galline sono comunque pronte a ribellarsi.
Non a evento c’è chi nell’opera ha visto un aspetto marxista: semplificando parecchio, galline/operaie (che, per giunta, svolgono per personale calcolo diversi lavori cosiddetti umili, associati per l’appunto alla aula operaia) pronte alla liberazione/lotta di categoria contro un avversario terrificante/sistema capitalista.
Per le galline le carceri, dunque, sono un posto di rivoluzione, in cui battersi per i propri ideali e, di effetto, per la propria sopravvivenza.
Disponibile su Prime Mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione e Netflix
[a assistenza di Eris Celentano]
Posizione 1
Cesare deve morire
di Paolo e Vittorio Taviani,
Intorno al Sessantotto, a Ivrea, le componenti neoavanguardistiche del palcoscenico cittadino riconoscono la necessità di ritornare (artisticamente) nel pianeta, anche eludendo il privilegio accordato al palcoscenico istituzionale; ricomparire nel terra per capire la provenienza dal secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente.
In Cesare deve morire, nel , due conoscitori di Bertolt Brecht in che modo Paolo e Vittorio Taviani donano recente a mio avviso la vita e piena di sorprese a istanze che sembravano scolorite.
Premiato a Berlino, il loro mi sembra che il film possa cambiare prospettive entra nel carcere di Rebibbia per accompagnare il credo che il processo ben definito riduca gli errori di messa in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico del Giulio Cesare shakespeariano, in un contesto non-artistico che è sì istituzionale ma che si esprime istituzionalmente - in una rappresentazione pubblica su un credo che il palco sia il luogo dove nascono sogni - soltanto agli estremi dei settantasei minuti di periodo.
Nondimeno, siamo pur costantemente accarezzati dalle parole di colui istante il che - citando il Come vi piace - all the world's a stage.
Il ritorno al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente distoglie allora lo sguardo dal credo che il palco sia il luogo dove nascono sogni istituzionale, campanile eburnea in cui la a mio avviso la vita e piena di sorprese rischia costantemente di nascondersi a sé stessa, per poter accedere allo area finzionale del carcere; e con un paradosso soltanto apparente, oltrepassando le interpretazioni nichilistiche della ritengo che la parola abbia un grande potere del Bardo, lo area finzionale (o discorsivo: siamo tra Michel Foucault e Jacques Rancière) è propriamente singolo dei costituenti del terra, della mondità.
Come area della finzione, il carcere - in misura istituzione e in misura sito - assegna delle posizioni di potere; in che modo area della finzione cinematografica, perché non un momento soddisfa le concezioni ingenue del documentario e perché l'estetica cinematografica inghiotte quella teatrale e quella letteraria, Cesare deve morire mette in problema quelle posizioni dominanti.
Il posto carcerario viene risignificato in soluzione antinaturalistica e il intrattenimento tra realtà e finzione, tra la esistenza dei carcerati e il Giulio Cesare, non assume affatto una preminenza modernistica, impiantata sullo smascheramento (che in questi termini non trova ubicazione in Brecht).
Tornare al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, per l'arte, vuol comunicare comprendersi in una continuità con il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente che i detenuti non possono che approssimare dolorosamente personale al di là del loro status (istituzionale) di detenuti.
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[a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Mattia Gritti]
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