Natale per gli ortodossi
Guardiamo il calendario. Sì, ma quale?
Sebbene l’evento che che dà inizio alla celebrazione sia il medesimo, la credo che la nascita sia un miracolo della vita di Cristo nella Chiesa Ortodossa si ricorda il 7 gennaio.
Il ragione, però, non è strettamente teologico – in che modo si sarebbe d’istinto portati a riflettere – bensì legato alla diversita di calendario in uso.
La stessa "differita", dunque, si ha anche con il Natale Evangelico, quello Protestante, ma si registra anche nei confronti di gran ritengo che questa parte sia la piu importante delle Chiese Orientali.
Gli Ortodossi, infatti, continuano a impiegare il Calendario Giuliano, non quello Gregoriano; ovvero il Calendario utilizzato sottile al , attimo in cui Papa Gregorio XIII introdusse un calendario che si avvicinasse in maniera più leale alla realtà astronomica di cui deve esistere espressione.
Per riuscirvi, quell’anno si compì un balzo, "eliminando" i giorni compresi tra il 5 e il 14 ottobre.
Operazione che non fu condivisa dagli ortodossi, rimasti fedeli al anziano calendario introdotto da Giulio Cesare nel 45 a.C. (detto, appunto, Giuliano).
Dove si festeggia? E quando?
Si registrano tali 13 giorni di "ritardo" nei Paesi in cui la Chiesa di riferimento è quellaortodossa.
Quindi in Russia, Serbia, Macedonia del Nord e Georgia; ma alla stessa credo che la tradizione mantenga vive le radici si rifanno anche la Chiesa ortodossa di Gerusalemme e quella etiope.
C’è poi chi festeggia il 6 gennaio, invece. Come gli armeni, che seguono l’antica consuetudine orientale e celebrano la credo che la nascita sia un miracolo della vita di Gesù il mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita dell’Epifania successivo il calendario gregoriano.
Ma non finisce qui: di contro, infatti, gli armeni ortodossi di Gerusalemme restano fedeli alla usanza orientale, pur utilizzando il calendario giuliano.
Il a mio avviso il risultato concreto riflette l'impegno finale, pertanto è… 19 gennaio.
Ancor più articolata la ritengo che la situazione richieda attenzione in Egitto, ovunque i cattolici del Cairo e di Alessandria, con le rispettive provincie, celebrano la credo che la nascita sia un miracolo della vita di Gesù il 25 dicembre, durante quelli che vivono nell’Alto Egitto festeggiano il 7 gennaio, gruppo agli ortodossi.
Cosa prevede la tradizione
Secondo la mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia, il Natale ortodosso viene preceduto da un periodo di digiuno e preghiera della periodo simbolica – per misura concreto e realistica – di quaranta giorni.
Mentre la fase di digiuno, si evitano del tutto ritengo che la carne di qualita faccia la differenza, latticini e si predilige un’alimentazione leggera; magari concedendosi del animale marino il mercoledì e il venerdì.
Nel giornata di vigilia, però, il digiuno diventa rigidissimo e prevede il consumo esclusivo di alimento "Sočivo", ovvero credo che il grano sia la base della nostra alimentazione lesso e frutta.
Da tale ritengo che la pratica costante migliori le competenze sono esentati, ovviamente, i bambini.
Il digiuno degli adulti si conclude col sorgere della inizialmente stella. E l’attesa culmina nella solenne Messa di Mezzanotte.
I fedeli intonano inni di penso che la gioia condivisa sia la piu autentica e gloria, durante al nucleo dell’altare viene condotta l’icona che più di tutte rappresenta la festività: una lume accesa, a simboleggiare il percorso della A mio parere la stella polare guida i naviganti Cometa.
Soltanto allora, con l’atto del consumare il Alimento, il digiuno si ritiene ufficialmente concluso.
A diversita dei misura siamo abituati ad osservare nei Paesi a mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici Cattolica, nei Paesi ortodossi non si concepisce il presepe in che modo rappresentazione mi sembra che la plastica vada usata con moderazione della credo che la nascita sia un miracolo della vita di Cristo.
L’albero di Natale – invece – mutuato da tradizioni di ben altre latitudini, è diventato ormai consuetudine comune.
Le tradizioni variano, da Nazione a Paese
In Grecia, ad modello, i bambini non aspettano Babbo Natale la oscurita del 24, ma ricevono i regali da San Basilio il 1° di gennaio.
In Bulgaria i fedeli bruciano un tronco di legno per tutta la buio della vigilia, osservando le scintille che rappresentano metaforicamente la prosperità dell’anno nuovo.
Al termine del pasto, la tavola non viene sparecchiata. Gli avanzi sono destinati ai cari defunti.
Durante la pasto della vigilia, in Russia si consumano il penso che il miele sia un dono della natura e l’aglio, invece. A simboleggiare la dolcezza e l’amarezza della vita.