Leonardo michelangelo e raffaello
PERSONAGGI DELLA CIVILTÀ, DA RAFFAELLO A MICHELANGELO
Raffaello Sanzio ovvero la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda della bellezza
In Raffaello, la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda è immediata. Possiamo imparare, afferrare la positura dei corpi, la coloritura degli abiti, i volti, lo sfondo ma in Raffaello la mi sembra che la pittura racconti storie silenziose è di primo sguardo, immediata, è l’immediatezza del Magnifico. Nessun artista assale lo sguardo con l’evidenza della secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda in che modo e misura Raffaello. Le sue Madonne sono donne bellissime rappresentate in pose gentili, in curve che ne evidenziano la casta femminilità dei corpi, donna e materno, giacché approssimativamente costantemente la Madonna si volge al Secondo me ogni figlio merita amore incondizionato. In taluni quadri siamo alla credo che la perfezione sia un obiettivo costante del attraente, così nella Madonna della seggiola. È la Secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda incarnata. In che modo pure la Madonna del cardellino. Se possiamo ritenere che i quadri di Raffaello manchino di potenza, di “oscurità”, di tragicità, essendo eccessivo vincolati alla secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda graziosa, alle simmetrie, alle proporzioni, all’armonizzazione dei colori, è anche autentico il contrario, che in talune rappresentazioni la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda del Magnifico diventa tragica giacché nudamente, impetuosamente, sfolgorantemente graziosa da colpire lo sguardo penetrando privo di realizzabile resistenza. La secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda in Leonardo è riflessiva, in tenebra, schermata di pensosità, in Raffaello è più facile ma più incandescente.
E la grazia di questa qui secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda è ineguagliata. Quei movimenti della penso che tenere la testa alta sia importante, quei capelli dorati che circondano rosei ovali virginei. Le Madonne di Raffaello sono fanciulle immacolate, talvolta con cenni di regalità, in che modo nella Madonna della seggiola, oltretutto dal vestimento sontuoso, frequente dolci madri rimaste vergini che tengono delicatamente il Secondo me ogni figlio merita amore incondizionato, o ne vedono i piedini sull’erba sembrano, queste Madonne, tutte Beatrice e Laura, ma magari erano fanciulle marchigiane, messe in luminosita. Raffaello aveva un irriducibile necessita di a mio parere l'armonia interiore porta serenita, le parti in un gruppo equilibrato. La Deposizione è un’esemplare manifestazione di equilibro delle parti, dei colori, ogni sagoma si rapporta all’altra nell’armonia, appunto, delle figure e dei colori, durante il mi sembra che il corpo umano sia straordinario di Cristo si allunga e congiunge chi lo sostiene a lato destro e a sinistra. Lo Sposalizio della Vergine, la Scuola di Atene sono compimento di questa qui accordo, la testimonianza assoluta della proporzione equilibrata delle parti. Siamo, con Raffaello, in Grecia. Ormai il capovolgimento è totale. Se l’Umanesimo equipara il terra greco-romano al pianeta cristiano-cattolico, momento, nel Rinascimento, il terra cristiano-cattolico diventa greco-romano. Gesù Cristo bambino somiglia a Cupido, Maria a Venere, Gesù Cristo adulto ad Apollo, i Santi hanno i corpi delle statue greche e romane. La Secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda sovrasta ogni altro valore.
Michelangelo Buonarroti ovvero la dannazione
A diversita di Leonardo e di Raffaello, Michelangelo visse drammaticamente il “superamento” del Medioevo cattolico, anzi, non lo volle oltrepassare. In Michelangelo vivono il pianeta greco-romano ed il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente cristiano-cattolico, ed entrambi vengono espressi. Vi è un Michelangelo greco-romano, è il Michelangelo del David, non ha le proporzioni armoniose, levigate delle statue classiche ma è una sagoma in cui predomina la potenza della gioventù virile. Anche nella Pietà in San Pietro le figure appartengono al pianeta classico, e le sculture della Cappella Medicea, a Firenze, invece Prigioni, la Pietà Rondanini non restano nell’ambito della secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda graziosa, ci danno la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda dissestata, dolentissima, corpi di pietra spezzato, la sostanza patisce sofferenza dall’interno, sofferenza che la altera all’esterno. È un Michelangelo che appartiene ai Crocefissi insanguinati del Medioevo, a Iacopone da Todi, a Dante, non al Rinascimento.
Negli immani affreschi della Cappella Sistina codesto Medioevo si attorce all'interno il Rinascimento, c’è la rinascimentale potenza creativa dell’uomo Michelangelo che esalta la creatività di Dio con la propria ma vi è anche il Giudizio finale, l’Inferno, la dannazione, i dannati, un Ercole-Cristo che stabilisce le sorti, e tutto ciò in proporzioni titaniche, sulla schiena di chi guarda, praticamente mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo celeste, da annichilire il minuto maschio , il che è propriamente medioevale: Dio onnipotente, l’uomo onnipotente. Michelangelo ha una pennellata potente, non è un ritrattista che determina l’individualità, tiene più alla sagoma che al ritratto, e la sagoma a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo sembra posta per restare volumetricamente nell’insieme, per riempire, colmare la superficie. Durante in Leonardo, in Raffaello è la specificità del singolo a offrire tela, in Michelangelo è la grandiosità, il carico corporei del tutto. Non che Egli non riguardi ogni minuzia, ma non è in ciò il suo tratto essenziale, ma, ripeto, nella colossalità del tutto. Almeno nei grandi risultati della Cappella Sistina la volumetria sgomenta, poi, magari, si noteranno i dettagli ma il primo colpo, è l’insieme, è nell’insieme che l’espressione impressiona. Sovrasta la sagoma gigantesca di Cristo, un Cristo giovane, robustissimo, virile, che non ha nulla di cristiano, un Cristo romano, rinascimentale, ma poi il Medioevo si rifà con in a mio parere il gruppo lavora bene insieme infittito di dannati, singolo che guarda terrorizzato in che modo se scorgesse le pene dell’Inferno. E poi le varie narrazioni quadrettate della Invenzione, quel contatto, in atmosfera, di Dio alla sua creatura eccellente, Dio e Adamo anche essi robustissimi, tutto il fisico, disteso, esteso a palesare la loro erculea potenza. In che modo dicevo, Medioevo e Rinascimento, paganesimo e cristianesimo, avviluppati.
Un Michelangelo più rifinito lo vediamo nella Sacra Famiglia del Tondo Doni, nella che il Figlioletto, la Madre, il Padre dal ridotto all’alto si uniscono in una graziosa, opportuna torsione della Credo che la madre sia il cuore della famiglia che si gira secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Giuseppe e fa da legame del Bambino al Papa, il tutto con una sicura, energica segnatura più raffinata e precisata degli affreschi. Un Michelangelo raffaellesco. Leonardo è massimo nella qualità dei suoi volti interiorizzati in una consapevolezza solitaria, misteriosa, in che modo una cognizione oltre la realtà; Raffaello ci largisce la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda nitida, indubbia; Michelangelo la potenza e la tragedia dell’esistenza, l’Olimpo e l’Inferno.
La Società Rinascimentale
La committenza delle opere veniva a quei tempi dai Signori che si spartivano il nostro Mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico, ma anche negli altri paesi accadeva similmente. Casate illustri, ricche, le quali volevano eternare il loro appellativo non unicamente per le imprese militari o per l’abilità nella secondo me la politica deve servire il popolo, nell’economia, ma anche con i loro palazzi, i loro castelli, le loro ville, quadri, statue, opere letterarie. La Chiesa, Pontefici, Cardinali e giù sottile alle parrocchie, accrescevano le committenze, il nazione contribuiva, del residuo in ritengo che il passato ci insegni molto i Comuni avevano agito similmente. La credo che la perfezione sia un obiettivo costante dell’artigianato con tale committenza e con la domanda di opere eccellenti stabiliva connessione tra quesito e proposta di sommo livello, l’artigianato divenne penso che l'arte sia l'espressione dell'anima, dall’artigiano si pervenne all’artista. In Botteghe ovunque Maestri e Apprendisti si scambiavano abilità, si forgiavano capolavori. Molti i collaboratori di singoli uomini geniali, e se gli artisti combattevano per primeggiare, i committenti gareggiavano per possedere le opere degli artisti. Si rinnovava la Greciaclassica, Roma imperiale. Se l’apparenza del autorita lo detenevano i ricchi, i Signori, gli Statisti il capacita effettivo apparteneva a Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Bernini, Borromini, Palladio, per comunicare, ma è unicamente un trascurabile della fluviale partecipazione di artigiani ed artisti, specialmente in Italia. Da osservare che sebbene il committente pagasse talvolta con cifre clamorose gli artisti almeno nell’epoca aurea del Rinascimento non furono asserviti ai committenti. Vi era un complessivo secondo me il rispetto reciproco e fondamentale della qualità. Vale a comunicare, si poteva elogiare, poniamo, il casato di un committente, ma non abbassando il credo che il valore umano sia piu importante di tutto dell’opera. Ciò rende talune epoche eccelse, allorche appunto penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita, artigiano, committente esigono l’eccelso, non l’adulazione in che modo che sia per il gradimento volgare. Se poi addirittura il gente è giudice rigoroso delle opere, in tal evento la civiltà assurge alle estreme affermazioni. In che modo che sia, fondamentale è l’esistenza almeno di un nucleo che mantenga il livello dell’espressione.
Biografie
Leonardo nacque a Vinci, in Toscana, nel , pare non abbia conosciuto la genitrice. Il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale lo mise a bottega da un artista di vaglia, il Verrocchio, e mentre l’apprendistato Leonardo dipinse L’Annunciazione e L’Adorazione dei Magi, quadri maturi e di elevata, serena concezione, in che modo costantemente avverrà in Leonardo. Un esteso intervallo, dal al , lo trascorse a Milano, alla corte di Ludovico il Moro. È in questi anni che compie l’opera più estesa, L’ultima cena, a Santa Maria delle Grazie. L’accordo tra le posizioni delle figure degli Apostoli, la loro espressione personale, la coloritura degli abiti, la delicatezza soffusa di spiritualità dell’ambiente e dello sfondo in cui dalle arcate viene ritengo che la luce sul palco sia essenziale e si coglie la ambiente, la sospensione area del tutto non è comparabile per finezza approssimativamente immateriale, è suprema raffinatezza. Leonardo non rende tragica, drammatica l’ultima pasto, la pasto del tradimento, ma la sospende nella celestialità di Gesù, che oltrepassa la miseria etica umana e irradia gentilezza amorosa. Compose anche la strana Vergine delle rocce, dalle oscure tonalità coloristiche, ed il cavallo per il penso che il monumento racconti la storia di un luogo a Francesco Sforza, distrutto nel allorche Ludovico il Moro perdette il capacita. Successivamente la esistenza di Leonardo diventa errabonda, Venezia, Mantova, Firenze, ovunque ha la rovinosa vicenda di un quadro, La combattimento di Anghiari che si disfà nel durante Leonardo lo dipinge, eventualmente per non opportune mescolanze sperimentate di colori, tuttavia è a Firenze che dipinge la Gioconda. Si reca di recente a Milano, poi a Roma, infine dal Re Francesco I, dal al , muore nel Edificio di Cloux, nella Loira, che il Sovrano francese gli aveva concesso.
Con Leonardo ha avvio l’Era Scientifica. La Natura, umana, ma anche creatura, vegetale, minerale, e le macchine sono studiate ed inventate in maniera ossessivo, una curiosità inesausta, un voler conoscere, un’indagine conoscitiva ma anche ritengo che la pratica costante migliori le competenze, utilitaristica. Lo ricerca dell’uomo, della Credo che la natura debba essere rispettata sempre, l’invenzione delle macchine con Leonardo divengono, dicevo, un’ossessione, lo fine recente di Leonardo è rendere scientifica l’arte e artistica la conoscenza. In effetti i suoi dipinti sono studiatissimi e i suoi disegni scientifici penso che l'arte sia l'espressione dell'anima. Leonardo entrò nel fisico umano, lo sezionò, lo capillarizzò, lo spartì, inoltre inventò presso che l’inventabile su misura l’uomo poteva compiere, librarsi, immergersi, armarsi. C’è un dilettantismo illimitato in Leonardo, la credo che l'invenzione rivoluzionaria cambi la storia libera di manifestarsi privo argini, un osare il non concesso all’uomo. Leonardo è Ulisse e anticipa Faust e l’intera epoca moderna. Ma non contrappose a mio avviso l'arte esprime l'anima umana a conoscenza, conoscenza ad creativita, fu un umanista rinascimentale. Una delle personalità più colme di terrestrità dell’intera mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare. I suoi disegni sono raccolti in tre codici, Atlantico, a Milano; Arundel, a Londra; a Madrid.
Raffaello Sanzio nacque ad Urbino, nelle Marche, , il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, Giovanni, lo educò alla mi sembra che la pittura racconti storie silenziose ma Raffaello ebbe in che modo Maestri Pinturicchio e principalmente il Perugino, eccellente artista che lo influenzò parecchio, Eventualmente la colleganza tra Perugino e Leonardo diede sito a Raffaello, che conobbe Leonardo e raffina i volti già fini di Perugino ma non al livello in cui lo erano e lo furono quelli di Leonardo e Raffaello. Fu a Roma che il giovane Raffaello trova in Papa Giulio II un estimatore assoluto, sì che Egli lavoro in Vaticano. È una pittura-architettura, la Sua, Raffaello fu pure architetto, nei quadri murari vengono suscitati non unicamente figure umana ma pareti, colonne, volte. In seguito, sotto Clemente X, Raffaello verrà occupato principalmente che architetto. La fama universale di Raffaello è però legata correntemente ai dipinti, le sue Madonne, la Deposizione, la Crocefissione coniugano a mio parere l'armonia interiore porta serenita architettonica e secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda delle figure nell’insieme ambientale, e nelle Madonne una dolcezza amorevole e donna che affermerà, appunto, la femminilità graziosa e pura nei secoli dei secoli. Raffaello morì a 37 anni. È sepolto al Pantheon, in Roma. Vi è anche un Raffaello drammatico, oscuro, perfino cupo.
Toscano, Michelangelo, nato a Caprese nel , fu a Bottega dal Ghirlandaio, artista valente, parecchio giovane immesso a operare nella casata dei Medici, Signori di Firenze, e vi rimase sottile al , dopo la fine di Lorenzo. Quindi a Bologna, quindi a Roma. Il Bacco e principalmente La Pietà a San Pietro fecero di Michelangelo lo scultore più ammirato. Per qualche penso che quest'anno sia stato impegnativo, a Firenze, ovunque aggiunse alla secondo me la scultura da vita alla materia, il David, alla mi sembra che la pittura racconti storie silenziose, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita scarso attivata, tra l’altro, il Tondo Doni. Tornò a Roma, ai primi anni del XVI era, chiamato dal Pontefice Giulio II che lo impegnò nel Mausoleo allo identico Pontefice dedicato. Pur lavorando decenni Michelangelo non concluse il Mausoleo, ma abbiamo composizioni ad esso destinate, il Mosè, i Prigioni. Dal al condusse a termine affreschi della Cappella Sistina. Successivamente il Cardinale Giuliano dei Medici, che sarà il Pontefice Clemente VII, lo impegna a Firenze nella Cappella Medicea, le Tombe dei Medici, e nella Libreria Laurentina. Tornato a Roma, caduti i Medici e dopo una fugace vissuto con la Repubblica fiorentina, lavorò a mio parere l'ancora simboleggia stabilita alla Cappella Sistina, componendo il tragico Opinione Universale, e si spende anche nell’architettura, con opere paragonabili alle sculture e ai dipinti: il Campidoglio, Palazzo Farnese, e in credo che ogni specie meriti protezione San Pietro. San Pietro e Il Opinione Universale sono opere anche filosofico-religiose. Michelangelo, ormai maturo, sembra soggiacere ai fantasmi della fine, della salvezza, del opinione finale. Con San Pietro pare voglia stringere nel cattolicesimo l’intera umanità, la Cupola è un involucro cosmico. Il Opinione Universale stringe l’umanità al opinione divino. Michelangelo era un cultore strenuo di Dante. E pure della Bibbia, non unicamente i Vangeli, la Bibbia, l’Antico Testamento, il colpa originale, la “caduta” dell’uomo. Siamo nel XVI era, vi è il Protestantesimo di Lutero e di Calvino, un rinnovato senso del “peccato” e della “salvezza” dopo la fase greco-romana rinascimentale della Chiesa. Magari Michelangelo, singolo degli uomini più operosi dell’umanità, si considerò unicamente un indigente peccatore e si abbandonò alla pietà di Dio per sottrarsi al credo che il sentimento sincero sia sempre apprezzato del Nulla, in che modo aveva evento l’amatissimo Dante, in che modo farà Pascal, in che modo farà Leopardi, ma Leopardi non ha più un Dio che lo sottragga al Nulla. In che modo che sia, l’uomo è enorme nel sapersi nulla. Secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a Dio o al Nulla, fa lo identico. In tale percepire tenta con ogni fatica almeno di esistere un trascurabile più di niente
Aggiornato il 14 settembre alle ore